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Il conflitto di Coppia

Stare in coppia richiede il sapersi confrontare reciprocamente e con flessibilità.

Ognuno porta con sé differenze e peculiarità che possono arricchire la coppia stessa nel dialogo, ma, la condivisione dei propri punti di vista, desideri e aspettative, non sempre può essere un compito semplice da sostenere.

A volte, infatti, esplicitare i propri pensieri può portare ad entrare in conflitto con l’altra parte.

Il conflitto, nell’immaginario comune, ha un’accezione negativa; se invece lo leggiamo in un’ottica di interazione fra le due parti può acquisire una valenza positiva, perché si crea l’opportunità per migliorare la relazione interpersonale con il partner.

Il conflitto è infatti normale all’interno della coppia, e saperlo affrontare aumenta l’intimità emotiva, la sicurezza e la fiducia.

All’interno della seduta di coppia, l’obiettivo non è quindi quello di eliminare i conflitti, ma imparare a gestirli.
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I possibili ruoli nel conflitto

Generalmente si possono trovare diversi ruoli di massima nel conflitto a due.

A seconda della propria personalità e dei propri stili relazionali e comportamentali è possibile identificarsi in uno di questi. 

L’innescatore: è la persona che “accende la miccia” del litigio.
Il disinnescatore: è la persona che cerca di “spegnere il fuoco”Il comunicatore/mediatore: tenta un dialogo costruttivo al fine di trovare una via comune che possa portare alla soddisfazione dei bisogni di entrambe le parti.

L’evitante: è chi evita di entrare in conflitto o chi si allontana dal conflitto stesso, sia fisicamente che, talvolta, dal punto di vista comunicativo e relazionale; il non esporsi può però provocare a lungo andare un risentimento verso l’altra persona

Compito del consulente all’interno della seduta di coppia sarà quindi quello di comprendere quali sono i ruoli assunti dalle parti e cercare di costruire un equilibrio fra gli stessi.

Cosa esplicita il conflitto all’interno della coppia?

Il conflitto può essere semplicemente un segnale delle differenze che si stanno evidenziando all’interno della coppia.

Spesso infatti i litigi, dopo una prima fase di “innamoramento” dove l’altro viene idealizzato nelle sue migliori peculiarità, possono iniziare nella fase durante la quale le persone si riscoprono nella propria individualità all’interno della diade, dove emergono quindi i bisogni sia di reciprocità che di differenziazione l’uno dall’altro.  

Le divergenze comunicative, se non trovano soluzione e ognuna delle due parti cerca di imporsi sull’altra, possono provocare un conflitto; le divergenze possono essere:
- Di ordine pratico, che richiedono una decisione comune, ad esempio quando e dove andare a vivere insieme.
- Sull’identità altrui, per esempio nella situazione in cui un partner vorrebbe cambiare l’altro.
- Sulla percezione dei reciproci atteggiamenti e del significato attribuito nella comunicazione fra i partner

Quali sono le fasi di un conflitto e come gestirlo?

Prima che il conflitto si espliciti, ci sono dei fattori che possono causarlo (divergenze comunicative, differenze strutturali come una mancata definizione dei ruoli e dei compiti nella coppia o obiettivi diversi tra i partner).

Ad un certo punto, una situazione può provocare un disaccordo tra le parti e una conseguente risposta emotiva: ognuno dei partner quindi sceglie come porsi nel conflitto e più i livelli di assertività e cooperatività saranno alti, migliore sarà l’esito del confronto, poiché si tenderà a soddisfare sia le esigenze proprie che dell’altro.

All’interno della seduta di coppia, compito del consulente è di favorire il passaggio da una fase all’altra del conflitto, lavorando sull’assertività e la cooperatività di entrambi i partner, dedicando particolare attenzione alla “coda” del conflitto, che nelle coppie altamente conflittuali può durare anche giorni di silenzio e risentimento.

Gli esercizi che possono essere dati per “allenarsi” sulla gestione del conflitto delineano un momento in cui un partner sarà in ascolto e l’altro potrà esprimersi e viceversa, sia in merito a ciò che non va e che non funziona, sia su ciò che funziona bene e che si apprezza nell’altro.

La caratteristica di questo metodo è di poter dare reciprocità ad entrambi, sia nell’espressione di sé, delle proprie emozioni e dei propri vissuti, sia nell’ascolto del partner.



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