Distorsione di caviglia: i miti da sfatare

La distorsione di caviglia è l'infortunio pallavolistico più frequente; in questo articolo parliamo di falsi miti, che spesso bloccano il processo di recupero e di ritorno in campo dell'atleta. Vuoi sapere quali sono? Leggi.

December 4, 2021
Fisioterapia
Daniele Matarozzo

Stavo atterrando da un attacco, quando ho messo il piede sopra quello di un avversario a rete e la caviglia si è girata, penso sia una distorsione…

Quante volte ti è capitato di sentire, o addirittura di pronunciare queste parole?

La distorsione di caviglia è uno degli infortuni più frequenti nella pallavolo (addirittura, mentre scrivo questo articolo, mi ha chiamato una pallavolista che si è fatta male così ieri sera!).

Noi di Fisio Salute abbiamo già trattato l’argomento della distorsione di caviglia in un articolo scritto dal Medico Ortopedico, dottor Luca Monestier, e ne parleremo ancora, con articoli che tratteranno nello specifico dell’allenamento propriocettivo per le caviglie.

Tuttavia, oggi voglio concentrarmi sulle domande che più spesso mi fanno gli atleti dopo una distorsione. Insomma, proverò a fare un po’ di chiarezza circa gli aspetti dubbi di questo spiacevole infortunio.

Le radiografie vanno fatte sempre in una distorsione di caviglia

FALSO: la distorsione non è sempre così grave da richiedere un accertamento strumentale. In particolare, c’è un insieme di regole, dette Ottawa Ankle Rules, che servono a determinare con un ragionevole livello di sicurezza quando è il caso di fare una radiografia.

Nel video qui sotto, il dottor Monestier ti spiega quali sono i punti da palpare per determinare se l’atleta va inviato al pronto soccorso per eseguire un accertamento radiografico.

Le Ottawa Ankle Rules spiegate dal Dottor Luca Monestier: fondamentale seguirle dopo una distorsione di caviglia

Se ci cammino sopra, non è rotto

FALSO! Anche qui, non possiamo esserne certi. Solo l’esame clinico e/o le radiografie possono escludere la presenza di una frattura.

La frattura dopo distorsione di caviglia non è così frequente, ma capita. Non sottovalutare mai questo aspetto, soprattutto con trattamenti fai-da-te che non prevedono la visita dal fisioterapista, dal medico ortopedico, o in pronto soccorso.

Se non è rotta, la caviglia non va ingessata

VERO! Non ha senso tenere immobile il complesso piede-caviglia per 2 o 3 settimane in assenza di una frattura.

Ha senso invece, a seguito di una distorsione, effettuare delle fasciature, che a seconda della gravità del trauma e della fase di guarigione (acuta, subacuta, avanzata) possono essere:

  • antiedemigene: sono quelle che contrastano la formazione e l’aumento dell’edema (ad esempio, una pasta di argilla, o una fasciatura all’ossido di zinco)
  • compressive (ad esempio, quelle fatte con le bende monoelastiche), per favorire il ritorno venoso e linfatico e stabilizzare l’articolazione nelle prime fasi
  • funzionali, per permettere il ritorno in campo o per allenare la caviglia mantenendo alcuni movimenti “protetti”

Ci sono moltissime evidenze scientifiche che testimoniano come il movimento precoce e la fisioterapia nei giorni immediatamente successivi al trauma possano essere fondamentali per il recupero ottimale, quindi la cosa migliore è scegliere quale fasciatura sia la migliore per il caso specifico, e poi iniziare subito a fare terapia.

Un bendaggio compressivo di caviglia a seguito di una distorsione è utilissimo, soprattutto se applicato in acuto

Per una settimana non bisogna toccare la caviglia, per lasciarla guarire

FALSO! Fisioterapia manuale, utilizzo di elettromedicali (tecar, cryoshock) ed esercizio attivo possono aiutare fin dal primo giorno.

Le terapie fisiche e strumentali possono aiutare a ridurre l’edema (cioè il gonfiore) nei giorni successivi al trauma, anche in fase acuta (quindi fino al quinto - sesto giorno dalla distorsione).

Altre due cose fondamentali per il controllo del gonfiore sono:

  • il linfodrenaggio manuale
  • la fisioterapia in acqua (idrokinesi terapia)

Con il linfodrenaggio manuale, il terapista va a “sbloccare” il circolo linfatico, che è quello che trasporta la linfa (un insieme di sostanze di scarto immerse in un liquido acquoso, prodotte dalle cellule all’interno dei tessuti). Liberando il sistema linfatico, favorisce il riassorbimento del liquido e dei prodotti di scarto del metabolismo dei vari tessuti lesionati.

Con la fisioterapia in acqua si abbinano le proprietà dell’acqua con quelle del movimento attivo. In particolare, la possibilità di muovere l’arto inferiore (e la caviglia infortunata) all’interno della vasca dove si fa terapia, si ha un’immediata riduzione del gonfiore grazie alla spinta dell’acqua ed al movimento attivo prodotto dall’atleta, guidato dal fisioterapista.

L'idrokinesi terapia, o fisioterapia in acqua, presenta innumerevoli vantaggi. Te ne parla Matteo Pini, titolare di Fisio Salute

La caviglia non va manipolata quando fa ancora male

VERO e FALSO. Se per manipolazione intendi lo “schiocco”, quello “scroscio” rumoroso che senti quando il fisioterapista, l’osteopata o il chiropratico manipola un’articolazione… allora no, non va fatto (quasi mai; concedimi un minimo di libertà in alcuni casi super selezionati).

Se invece, come sento spesso, per manipolazione intendi semplicemente il toccare il la caviglia dopo la distorsione, farle fare delicati movimenti, aiutarla a recuperare mobilità e stabilità, e guidare i legamenti verso una guarigione più rapida e migliore, allora sì, la caviglia va manipolata.

Nel video qui sotto ti mostro alcune tecniche fisioterapiche utili nel trattamento della distorsione di caviglia in acuto.

Tre importanti tecniche di fisioterapia manuale da utilizzare dopo una distorsione di caviglia.

Se non è la prima distorsione, dovrò portare un tutore a vita

FALSO! Il tutore va utilizzato solo in caso di reale instabilità. Può essere necessario, soprattutto nelle prime fasi del ritorno in campo dopo la distorsione, in modo da garantire

  • stabilità meccanica alla caviglia
  • supporto psicologico all’atleta

Tuttavia, non è assolutamente detto che sia indispensabile, tantomeno utile, portarlo sempre. C’è da dire, infatti, che la caviglia ha un sofisticato meccanismo di controllo propriocettivo (cioè della stabilità e dell’equilibrio).

Allenarlo (e ri-allenarlo dopo il trauma) lo “riprogramma” e ne migliora la performance. In molti casi, l’atleta dopo adeguata fisioterapia propriocettiva non presenta più deficit di stabilità della caviglia, quindi a che serve usare un tutore a vita?

Abbiamo già analizzato gli aspetti legati alla propriocezione ed all’equilibrio nella pallavolo in questo articolo.

Concludendo…

Abbiamo visto come la distorsione di caviglia rappresenti una situazione complessa, spesso piena di falsi miti e convinzioni errate ormai superate.

Rappresenta un infortunio traumatico che può avere ripercussioni anche durature se non curata a dovere.

Fortunatamente, se non ci sono fratture, si può iniziare precocemente la fisioterapia, e questa è la chiave del successo terapeutico e del ritorno in campo senza postumi.

Ovviamente, chi ti tocca la caviglia infortunata e prende in carico la riabilitazione deve essere un medico o un fisioterapista esperto nella riabilitazione dello sportivo e nella terapia manuale.

Per una dermatite ti affideresti ad un neurologo piuttosto che ad un dermatologo? Non credo. Sono entrambi medici, ma hanno specializzazioni diverse, quindi sono bravi in ambiti diversi.

Allo stesso modo, ci sono tanti fisioterapisti, ma non tutti sono abituati a lavorare con atleti, rispettando i tempi biologici di guarigione, ma spingendo per un rientro in campo sicuro e precoce.

Devi essere consapevole di questo, quando fai la tua scelta.

Se ti sei appena fatto male alla caviglia, o se ti è successo ma non sei guarito bene, oppure se ti capita spesso di subire una distorsione di caviglia, allora contattaci: chiamaci al 3938977351

I fisioterapisti del nostro staff, insieme al medico ortopedico, potranno valutare la situazione ed impostare un piano di recupero personalizzato per te!

Daniele Matarozzo

Fisioterapista dal 2007, specializzato in Terapia Manuale e Manipolativa e in Fisioterapia per lo Sport. Dal 2015 al 2021 sono stato il fisioterapista della Nazionale Italiana di Pallavolo. Dal 2017 ho dato vita al Gruppo Fisio Salute, di cui sono co-titolare.

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