Intervista al dottor Izzo, ortopedico

Leggi l'intervista completa al dottor Matteo Izzo, nuovo ortopedico che riceve in Fisio Salute presso la sede di Villa Guardia

October 21, 2024
Medicina Specialistica
Daniele Matarozzo

Intervista al dottor Matteo Izzo, ortopedico

Oggi intervistiamo il dottor Matteo Izzo, medico ortopedico che si unisce al team di Fisio Salute per offrire ai pazienti un approccio specialistico ancora più completo. L’ingresso del dottor Izzo arricchisce ulteriormente l’offerta del Poliambulatorio di Villa Guardia, garantendo un supporto qualificato per chi soffre di problemi ossei, articolari o lesioni sportive.

Con una visione chiara e innovativa, il dottor Izzo ha già in programma lo sviluppo di nuovi progetti per migliorare la qualità delle terapie e l’assistenza offerta, puntando a soluzioni all’avanguardia e personalizzate.

Il dottor Matteo Izzo, nuovo ortopedico in Fisio Salute

Buongiorno Dr. Izzo. Sappiamo che lei vive ed opera a Lugano. Come mai questa nuova avventura oltre confine?

"È un vero piacere per me iniziare questa collaborazione con Fisio Salute. Ho scelto proprio loro come partner per le mie consultazioni nel comasco perché sono un team giovane, dinamico e innovativo, composto da professionisti seri ma con una visione lungimirante per il futuro.

Conosco il loro centro in Svizzera, dove vivo, e apprezzo la loro presenza e professionalità anche in quella sede. Essendo di origine comasca, nonostante viva in Svizzera da circa dieci anni, il mio cuore rimane qui, e poter offrire le mie competenze anche agli abitanti oltre il confine è per me un grande valore aggiunto." 

Quali sono le esperienze internazionali più significative che ha avuto nella sua carriera e come hanno arricchito la sua pratica ortopedica?

"Dopo aver conseguito la laurea in medicina, ho intrapreso la mia formazione specialistica in ortopedia e traumatologia in diverse aree geografiche. Ho iniziato nel vicino Canton Ticino, per poi spostarmi nella Svizzera francese, a Friburgo, e nel Canton Vallese, dove ho avuto l'opportunità di apprendere nuove tecniche e confrontarmi con le più alte autorità mediche del centro Europa. Ho arricchito la mia formazione con esperienze internazionali, partecipando a congressi anche in qualità di oratore, che hanno rappresentato un valore aggiunto.

Una volta diventato ortopedico, ho trascorso diversi anni in Nord America, dove ho perfezionato ulteriormente alcune tecniche specialistiche e lavorato in importanti centri universitari. Questo ampio bagaglio di esperienze internazionali mi ha permesso di scoprire nuove metodologie e proposte diagnostiche che amo offrire ai miei pazienti."

Come descriverebbe il suo approccio verso i pazienti e come si differenzia dagli altri professionisti del settore?

Non posso parlare per i miei colleghi, ma il mio approccio quando affronto un problema ortopedico con un paziente è sempre estremamente personalizzato. Considero l'intero percorso diagnostico e terapeutico come un cammino da fare insieme al paziente. Ogni scelta diagnostica, che si tratti di una radiografia, di una risonanza magnetica o di una TAC, viene discussa e decisa insieme.

Mi piace spiegare le ragioni che stanno dietro a una determinata analisi piuttosto che un'altra, in modo che il paziente comprenda pienamente il processo. Anche il trattamento viene sempre scelto in base alle esigenze e alle volontà del paziente; nessuna decisione viene presa in modo indipendente o autoritario. Dalla prima visita fino all’ultima, è un percorso condiviso, in cui il paziente è parte attiva e consapevole di ogni scelta che facciamo insieme. 

C’è una particolare campo che l’appassiona nei suoi pazienti?

Sono un ortopedico che ha sempre operato in tutti gli ambiti della disciplina, occupandomi di spalle, caviglie, schiena e altro ancora. Tuttavia, il mio focus più appassionante è senza dubbio il ginocchio e le lesioni sportive. Sono un grande appassionato di questo tipo di chirurgia e lavorare anche con gli sportivi rappresenta per me una sfida quotidiana stimolante. Nonostante il mio amore per queste aree specifiche, mi piace trattare con dedizione tutto ciò che rientra nella vasta gamma delle conoscenze ortopediche."

Ha mai eseguito interventi chirurgici pionieristici o trattamenti di cui va particolarmente fiero?

Assolutamente sì, ho imparato in Canada a effettuare trapianti di menisco e trapianti massivi di cartilagine, interventi che in Europa sono ancora poco comuni, se non in alcuni grandi centri universitari. Questi trattamenti possono essere proposti a pazienti che mantengono un buon livello di attività e che possono beneficiare di un’alternativa valida rispetto alla chirurgia protesica tradizionale.

Ovviamente, non tutti i pazienti sono candidati ideali, ma è sicuramente un’opzione in più da considerare per problematiche ortopediche importanti.

Il dottor Matteo Izzo durante un intervento chirurgico

Come si tiene aggiornato sulle ultime novità in ortopedia e come integra queste innovazioni nella sua pratica quotidiana?

La formazione nel mio campo è fondamentale. Partecipo regolarmente a convention internazionali, mi tengo aggiornato sugli eventi di settore e visito spesso colleghi in tutto il mondo, con i quali mantengo un eccellente rapporto di collaborazione.

Insieme, organizziamo congressi, webinar e momenti di incontro per discutere delle nuove tecnologie utili durante le operazioni e delle più recenti tecniche diagnostiche per i pazienti. Credo fermamente che l'aggiornamento continuo e lo scambio di idee siano la chiave per una medicina moderna, capace di offrire solo il meglio delle conoscenze disponibili ai pazienti.

Quali pensa saranno le principali innovazioni nel campo dell’ortopedia nei prossimi anni? E quali tecnologie sta già implementando nella sua pratica?

Credo che la tecnologia, anche quella non strettamente medica, sia fondamentale nell’ambito della chirurgia e della medicina. Nel prossimo futuro sarà cruciale integrare la Realtà Aumentata in sala operatoria, un utile strumento per il chirurgo nelle operazioni delicate, offrendo una visuale più ampia e un maggiore controllo durante l’intervento.

Un altro ambito molto interessante e in rapida evoluzione è l’utilizzo della robotica durante le operazioni, in particolare per le protesi di anca e ginocchio. Ho già avuto esperienza con queste pratiche durante i miei incarichi internazionali e sto iniziando a introdurle anche nella mia attività qui.

Cosa pensa del futuro della "protesi biologica" e degli impianti di cartilagine? Ha già avuto esperienze dirette in questo campo?

Credo fermamente che questo sia un ambito estremamente promettente. Far ricrescere la cartilagine all’interno dell’articolazione o sostituirla con trapianti rappresenta sicuramente il futuro per una popolazione che invecchia mantenendo una buona qualità di vita. Penso che questo sia il campo su cui concentrare gli sforzi e la ricerca.

Il giorno in cui non sarà più necessario impiantare protesi, ma si potrà rigenerare il ginocchio o sostituirlo con trapianti di cartilagine per molte necessità patologiche, sarà una svolta epocale per l'ortopedia.

Come vede il ruolo dell’ortopedico nella società moderna e quali cambiamenti spera di vedere per migliorare la salute dei pazienti?

In una società che invecchia mantenendo una buona qualità di vita e che è sempre più attenta al benessere e alla forma fisica, il ruolo dell'ortopedico come specialista medico diventa sempre più rilevante. L'ortopedico contribuisce a migliorare la qualità della vita, soprattutto per chi desidera rimanere attivo e partecipare ad altre attività al di fuori delle mura domestiche.

Inoltre, nel mondo sportivo, l’ortopedico è una guida fondamentale per coordinare le attività di rieducazione e riabilitazione che i pazienti devono seguire, sia prima che dopo una gara, o durante il mantenimento di buone abitudini sportive.

Ho un ottimo rapporto di collaborazione con i fisioterapisti, che non solo si occupano dei pazienti, ma offrono anche consigli utili a chi desidera migliorare il proprio benessere fisico e articolare. Questa sinergia è essenziale per promuovere uno stile di vita sano e attivo, aumentando così il benessere complessivo delle persone.

Qual è il messaggio che vorrebbe trasmettere a chi soffre di problemi ortopedici e non ha ancora trovato una soluzione efficace?

Consultare i vostri fisioterapisti può fornire consigli preziosi. Seguite le indicazioni che vi offriamo, sia durante l’attività sportiva che nelle attività quotidiane più semplici, perché a volte una soluzione semplice può davvero risolvere problemi fastidiosi.

Una visita con un ortopedico può essere un’occasione preziosa per fare un controllo e ricevere proposte interessanti. Non sempre è necessario ricorrere alla chirurgia; esistono molte terapie complementari e alternative, come la medicina rigenerativa e i supplementi molecolari, che possono aiutare a mantenere e prolungare il benessere. E, qualora si renda necessario un intervento chirurgico, è sempre importante affrontarlo all’interno di un circuito virtuoso di professionisti che si occupino di voi e del vostro benessere, sia prima che dopo l’operazione.

Un team qualificato può accompagnarvi durante tutto il percorso di recupero, fino al ritorno a una vita serena e normale.

Dove possiamo trovarla Dottore?

Naturalmente, presso il centro Fisio Salute di Villa Guardia, dove posso contare su un’équipe altamente qualificata e ben organizzata. In alternativa, a Lugano nel mio studio o, se preferite, online per consulenze via internet.

Daniele Matarozzo

Fisioterapista dal 2007, specializzato in Terapia Manuale e Manipolativa e in Fisioterapia per lo Sport. Dal 2015 al 2021 sono stato il fisioterapista della Nazionale Italiana di Pallavolo; dal 2024 sono fisioterapista della Nazionale Italiana di Canottaggio e del Como Women in Serie A femminile di calcio. Co-autore dei libri “Guida pratica contro il mal di schiena” e "Guida pratica contro il male alla cervicale". Dal 2017 ho dato vita al Gruppo Fisio Salute, di cui sono co-titolare.

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