La visita osteopatica

L’osteopatia può essere utilizzata come terapia elettiva per molti disturbi di origine muscolare o articolare, dolori acuti o cronici, cefalea, e molte altre condizioni cliniche. In questo articolo vedremo insieme come si svolge una prima visita osteopatica, così da capire bene se fa al caso vostro.

August 9, 2022
Osteopatia
Irene Saccani

Prima visita osteopatica a Como

Ormai sempre più spesso si sente di amici, parenti, conoscenti che vanno dall’osteopata. Molte persone, tuttavia, ancora non conoscono cosa fa un osteopata (link a articolo “Cos’è l’osteopatia) e cosa si fa durante una visita osteopatica

L’osteopatia può essere utilizzata come terapia elettiva per molti disturbi di origine muscolare o articolare, dolori acuti o cronici, cefalea, e molto altro, ma anche come terapia complementare (ossia in associazione ad altri interventi) per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Ad esempio, l’osteopatia può favorire la guarigione nel caso di alcuni disturbi viscerali, come il reflusso gastroesofageo, la gastrite, il colon irritabile, la stipsi, e molto altro ancora.

In questo articolo vedremo insieme come si svolge una prima visita osteopatica, così da capire bene se fa al caso vostro.

Qual è l’obiettivo della prima visita osteopatica?

La prima visita osteopatica si differenzia da una classica seduta osteopatica, perché l’osteopata ha bisogno di più tempo per capire l’origine del dolore e per comprendere le aspettative, i bisogni e gli obiettivi del paziente, in modo da poter impostare il trattamento (o la serie di trattamenti) nel migliore dei modi.

L’obiettivo della prima visita, infatti, è di capire che tipo di dolore ha il paziente e il motivo per cui è presente, in modo da poterlo aiutare nella guarigione attraverso le tecniche osteopatiche più adeguate in relazione al suo dolore muscolare o articolare.

Come si svolge la prima seduta osteopatica? Quali sono le sue fasi?

Per capire cosa fa l’osteopata nella prima visita, è importante identificare come si divide la seduta, che qui spiegheremo sinteticamente: si comincia con l’anamnesi, seguita dall’esame obiettivo e dai test ortopedici e neurologici, per terminare con i test osteopatici e il trattamento vero e proprio. 

Nella prima fase, l’anamnesi,  l’osteopata raccoglie informazioni su di voi, la vostra storia clinica e il vostro dolore. 

Una volta fatto ciò, vi farà rimanere in indumenti intimi per una valutazione con osservazione e test. L’osteopata vi valuterà in generale, indagando molti aspetti anche lontani dal punto del dolore, per capire se le forze esercitate da queste aree influiscono sul vostro sintomo. Ma non vi preoccupate, possono sembrare “paroloni”, ma in realtà non c’è nulla di cui preoccuparsi rispetto alle altre visite mediche!

Una volta capito quali sono le disfunzioni da trattare, allora si procederà con il trattamento manuale.

Normalmente la prima visita osteopatica ha la durata di un’ora, e le successive sedute di circa 45 minuti. Nei prossimi paragrafi troverete in dettaglio le varie fasi differenziate, e vedremo insieme in cosa si differenziano l’approccio nell’adulto, nel neonato e nella donna in gravidanza!

Il primo step della prima visita osteopatica: l’anamnesi

Andiamo per gradi e cominciamo a capire come si svolge l’anamnesi durante una seduta osteopatica.

L’anamnesi è utile all’osteopata per raccogliere tutte le informazioni che ritiene necessarie per capire l’origine del sintomo, ossia il motivo di esordio del dolore e quale struttura è stata colpita: per esempio, capire quale muscolo genera il dolore.

L’anamnesi serve anche per scoprire eventuali controindicazioni, ossia i sintomi che fanno sospettare che il problema richieda un consulto medico più o meno urgente. 

È una fase molto importante perché qui l’osteopata ipotizza quale possa essere la problematica del paziente, se quest’ultimo prima non è stato a consulto da un medico.

Non stupitevi se l’osteopata vi farà tante domande, che a voi potrebbero sembrare non utili ai fini del vostro trattamento: è normale, e anche giusto, che vi vengano fatte! Ora vediamo perché.

Il vostro terapista dovrà raccogliere molte informazioni su di voi e indagherà la vostra storia clinica. Quest’ultima serve per capire quali avvenimenti possono aver alterato il senso dell’equilibrio in cui si dovrebbe trovare l’organismo, e aver portato nel breve o lungo periodo all’insorgenza (o alla cronicizzazione) di altri sintomi, anche in regioni distanti dal punto di origine.

Con l’anamnesi fisiologica si indaga il corretto funzionamento di tutti i sistemi del vostro corpo, che non si possono valutare con lo studio dell’apparato muscolo-scheletrico. 

Non stupitevi quindi se l’osteopata vi chiederà se vi scaricate regolarmente o se le mestruazioni sono dolorose, ma ricordatevi che di fronte a voi avete un serio professionista che sta indagando se ci può essere una relazione tra i vostri sintomi e il dolore per cui vi siete riferiti a lui!

Attenzione: quanto detto è valido per chi si presenta a fare un trattamento osteopatico in presenza di un dolore ben noto. 

Una delle particolarità (e della bellezza) dell’osteopatia, è il suo ruolo nell’ambito della prevenzione: infatti ci si può rivolgere all’osteopata, e si dovrebbe fare, anche solo per una valutazione in assenza di sintomi o dolore, per prevenire la loro insorgenza o ritardarla il più possibile del tempo, oppure per migliorare la propria coordinazione e lavorare sulla propriocezione. 

Approfondiremo questo discorso nella prossimo step, ovvero quello relativo ai test osteopatici.

Secondo step della prima visita osteopatica: valutazione e test, il primo approccio manuale

I test sono importanti per l’osteopata per confermare le ipotesi e decidere se il dolore è di competenza osteopatica o meno

Una volta terminata l’anamnesi, l’osteopata ha in mente una possibile origine del vostro problema. Ma questa ipotesi deve essere confermata o rifiutata. 

Come farlo? Con l’esame obiettivo e i test ortopedici e neurologici

L’esame obiettivo consiste nell’osservazione della postura del paziente e è uno step della seduta osteopatica veramente importante. 

Il paziente viene osservato in indumenti intimi, se è a suo agio nel farlo, così da poter valutare meglio la postura, la presenza di asimmetrie o alterazioni, disfunzioni, cicatrici, edemi e molto altro

Nel caso il paziente non volesse rimanere in intimo, si può procedere anche con vestiti come pantaloncini sportivi o canottiera intima. Un possibile compromesso per entrambi!

Una volta confermato che la problematica è collegata all’apparato muscolo-scheletrico e può essere trattata con delle sedute osteopatiche, si procede con la valutazione e i test osteopatici.

Nel caso in cui invece l’osteopata dovesse capire che la vostra problematica è conseguenza di una patologia o di un disturbo che merita un approfondimento medico, sarà sua premura indicarvi lo specialista a cui rivolgervi per un’accurata diagnosi e una corretta terapia medica.

Conclusione della prima visita osteopatica: impostazione del trattamento osteopatico

Ma questi test osteopatici a cosa servono? L’obiettivo è di identificare la presenza di una (o più d’una) disfunzione somatica. 

Per disfunzione somatica si intende una zona del corpo che risulta problematica e non fisiologica, generalmente perché presenta riduzione di mobilità, dolore alla pressione, asimmetria

A volte queste zone coincidono con i punti in cui l’individuo riferisce di sentire tensione, ma non è sempre così. 

Per questo motivo l’osteopata ha un approccio globale e lavora quindi con l’obiettivo di favorire la guarigione correggendo ogni disfunzione del corpo.

Ma come fa l’osteopata a identificare queste disfunzioni somatiche?

Per farlo, esistono specifici test che studiano dove si posiziona il carico del corpo attraverso l’appoggio dei piedi, oppure la valutazione del senso dell’equilibrio, della postura nelle varie posizioni (in piedi, seduto…) e dei movimenti del corpo

Nel caso di problematiche viscerali, si valuta anche la fisiologia delle pressioni addominali, per valutare se è necessario anche un approccio viscerale.

Attenzione, l’osteopatia non si basa su qualche magica stregoneria, come spesso si sente raccontare. Il trattamento infatti è sempre basato sulle conoscenze dell’anatomia e della fisiologia e su tutte le relazioni che ogni parte del corpo ha con le altre: non siamo fatti a compartimenti stagni!

Una volta individuato il trattamento più specifico e indicato, infine, viene condiviso con il paziente: vengono descritte le tecniche e manovre da eseguire, le tempistiche di guarigione e gli obiettivi che è possibile porsi. 

La soddisfazione del paziente è la chiave per portare avanti insieme il percorso terapeutico e concluderlo nel miglior modo possibile, e l’osteopata ne tiene conto.

Ci sono momenti imbarazzanti?

Spesso i pazienti pensano che durante un trattamento o una prima visita osteopatica possano esserci momenti imbarazzanti. 

È giusto fin da subito avvertire il paziente che la visita osteopatica si svolge con indosso solo la biancheria intima, perché l’osservazione del corpo del paziente è un passaggio fondamentale nella visita osteopatica

Per chi provasse imbarazzo, può sempre indossare dei pantaloncini corti sportivi e reggiseni sportivi, o in alcuni casi si può anche pensare di tenere una canotta intima e scoprire solo la parte di schiena per il tempo indispensabile. 

Ricordatevi sempre che l’osteopata è un professionista che in quel momento sta lavorando pensando esclusivamente al vostro benessere, e il suo unico obiettivo è aiutarvi il più possibile a guarire o a mantenervi il più in salute possibile.

L’osteopata, durante la sua valutazione, può ritenere necessario fare domande riguardo ad argomenti che spesso vengono considerati tabù, come per esempio domande legate a quante volte si va in bagno, o riguardo alla sfera ginecologica per le donne, spesso inerenti alle mestruazioni, che in alcune donne sono dolorose o correlate ad altri sintomi muscolari. Quando l’osteopata vi rivolge queste domande, però, è importante sapere che lo sta facendo con la massima professionalità. 

L’obiettivo infatti è quello di potervi aiutare il più possibile e ogni risposta può essere utile per guarire al meglio dai propri dolori o per prevenire l’insorgenza di altri! 

Considera comunque che le domande che potrebbe fare non sarebbero diverse da quelle di un medico, ed è bene rispondere nella maniera più sincera possibile. 

Potete stare certi che nessun professionista è lì per giudicare i propri pazienti!

Come funziona la prima visita osteopatica per un neonato?

Nel neonato il trattamento osteopatico è utile per prevenire problematiche dello sviluppo o per correggere fin da subito le disfunzioni presenti, stimolando il corpo a crescere secondo una fisiologia corretta

“Mi è stato consigliato dal pediatra di portare mio figlio neonato dall’osteopata. Sono preoccupata, cosa gli farà?”

Quando i propri figli sono così piccoli e fragili, le preoccupazioni dei genitori sono assolutamente comprensibili e fisiologiche, ma non vi preoccupate, il trattamento osteopatico per un neonato è completamente sicuro, delicato e soprattutto efficace!

Fin dalla tenera età, infatti, è possibile svolgere dei trattamenti osteopatici. 

In generale e per tutti i bambini, è raccomandato e fortemente consigliato anche da molti pediatri far svolgere al neonato una visita di valutazione e controllo osteopatico fin dalle primissime settimane, e mantenere con cadenza più o meno frequente questa ottima abitudine

A questa età, infatti, il bambino subisce una quantità di stimoli veramente grande. È un periodo di forte crescita e sviluppo, caratterizzato quindi da grandi cambiamenti. 

Per questo motivo è veramente importante che non si manifestino disfunzioni o tensioni che possono modificare il corretto sviluppo di vostro figlio, o che quantomeno queste vengano corrette il prima possibile, così da non essere determinanti nel corso degli anni.

La presenza di disfunzioni nel neonato, infatti, può portare immediatamente a sintomi (che vedremo tra poco) o a effetti nel lungo termine, quando magari il bambino sarà diventato adolescente o addirittura adulto, e la correzione sarà più difficile e lunga. 

Un altro aspetto per cui può essere d’aiuto il trattamento osteopatico è l’accompagnamento nello sviluppo dei movimenti

L’osteopatia infatti può essere un valido supporto per favorire una corretta coordinazione, eliminare le restrizioni dei movimenti e facilitare il controllo motorio.

Nel caso di situazioni particolari invece, come ad esempio parti difficoltosi, traumi in tenera età e difficoltà nell’allattamento, l’obiettivo è alleviare sintomi e dolori dovuti ad alcune comuni patologie infantili, come:

  • disturbi del sonno;
  • difficoltà di suzione;
  • irritabilità;
  • coliche;
  • reflusso gastroesofageo e rigurgiti frequenti;
  • otiti e bronchiti;
  • problemi di deglutizione;
  • strabismo;
  • stipsi;
  • torcicollo congenito;
  • displasia delle anche;
  • asma.

Se siete mai stati personalmente da un osteopata, non vi aspettate certo la stessa modalità di intervento! L’approccio al neonato è estremamente delicato, con tecniche e manovre non invasive e che rispettano la malleabilità del bambino.

Se sei interessato e vuoi approfondire l’argomento scopri di più (link a articolo “Osteopatia per neonati”) su quando portare il tuo bambino dall’osteopata e sull’osteopatia pediatrica!

Prima visita in gravidanza: si può fare?

Il trattamento osteopatico può accompagnare la donna dai primi momenti fino ai momenti dopo il parto, aiutando il corpo ad accogliere le modificazioni fisiologiche della gravidanza

Spesso durante i nove mesi di gravidanza viene detto alle future mamme di prestare attenzione a moltissime cose, ma quello che vogliamo dirvi e su cui vogliamo tranquillizzarvi è che l’osteopatia è per tutti, anche per la donna in gravidanza! 

In questo caso l’osteopata procederà con maggiori accortezze a seconda del trimestre in cui si trova la donna.

Innanzitutto, sono sempre di più i ginecologi che collaborano con gli osteopati nella gestione della  gravidanza delle proprie pazienti, dal primo giorno fino al parto, e spesso anche dopo. 

Durante la gravidanza infatti, è possibile e consigliabile portare avanti un percorso di trattamenti osteopatici, per alleviare i dolori “da pancione” e eliminare le disfunzioni che potrebbero causare fastidi alla madre durante il parto, come per esempio problematiche del bacino o del pavimento pelvico. 

Queste strutture infatti, devono essere in grado di adattarsi alle nuove forze che da dentro richiedono un’espansione e devono quindi potersi modificare per accogliere il feto nel maggior comfort possibile.

Inoltre, tra i vari cambiamenti caratteristici della gravidanza, c’è un aumento della lassità legamentosa. Questo è un bene perché permette di adattarsi alla presenza del feto, ma aumenta problematiche dolorose come: 

  • sciatalgia (o volgarmente “sciatica”);
  • pubalgia;
  • lombalgia (dolore alla schiena).

Ci sono anche cambiamenti fisiologici importanti, come per esempio nella respirazione: la mobilità del diaframma cambia, la velocità con cui la donna respira anche, e questo meriterebbe una valutazione osteopatica per capire quanto influisce sulla vita quotidiana della madre e come si può intervenire osteopaticamente.

Inoltre, l’osteopata può anche collaborare con altre figure mediche nel condurre la donna al parto. In questi casi l’obiettivo è quello di arrivare a quel momento senza che siano presenti sintomi e limitazioni dei movimenti, soprattutto a livello del bacino, così da facilitare il momento dell’espulsione del neonato e far provare meno dolore alla neomamma.

Questi sono solo alcuni esempi di cosa può fare un osteopata trattando una donna in gravidanza. Se vuoi approfondire l’argomento, leggi qui (link a articolo “osteopatia in gravidanza”)!

Qual è il prezzo di un trattamento osteopatico?

Abbiamo visto qual è l’obiettivo della prima visita osteopatica e come viene eseguita. Ma qual è il prezzo di una prima visita e dei trattamenti osteopatici successivi?

La risposta è che non esiste un prezzo standard e universale, ma molto dipende dalla città, dalle strutture in cui l’osteopata opera, dal curriculum del professionista al quale ci si rivolge e molti altri fattori. 

Come dicevamo, generalmente la prima visita ha una durata maggiore rispetto ai trattamenti successivi e si tratta di un momento cruciale per comprendere la problematica del paziente e impostare il trattamento.

Per questo motivo spesso la prima visita ha un costo maggiore rispetto a quelle delle sedute standard.

Di solito la prima visita osteopatica ha una durata di un’ora e il prezzo varia tra i 60 e i 90 euro, mentre le sedute successive durano 45 minuti e il costo si aggira tra i 50 e gli 80 euro.

Purtroppo, ad oggi l’osteopatia non è ancora detraibile tramite il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nonostante a livello legislativo da alcuni anni sia stata riconosciuta la professione dell’osteopata in Italia, ancora il percorso di riconoscimento non è completo e il SSN ancora non rimborsa le sedute osteopatiche.

Purtroppo sappiamo quanto la macchina burocratica che sta dietro a questi procedimenti sia lenta, ma fortunatamente esistono alcune assicurazioni private come Metasalute, che in alcuni pacchetti riconoscono rimborsi per le fatture osteopatiche. 

Per cui il nostro consiglio è…verificate con la vostra assicurazione se potete ottenere rimborsi parziali o totali privati!

Ho dolore anche dopo la prima visita osteopatica. È normale?

Durante la prima visita osteopatica, buona parte del tempo sarà dedicato all’osservazione e alla raccolta di informazioni per capire l’origine del problema, ma poi verrà impostato anche un iniziale trattamento con qualche manovra osteopatica.

Quello che tanti pazienti si chiedono è “dopo la prima visita avrò dolore?Se sì, è normale?”

La risposta è che in genere, se il dolore è presente da tanto tempo, o è molto intenso, è possibile che siano necessari più trattamenti osteopatici per ottenere dei risultati soddisfacenti

L’importante è ascoltare il proprio osteopata e fidarsi del piano terapeutico che concorderà con voi alla prima seduta, spiegandovi in modo esaustivo secondo le sue conoscenze e la sua esperienza quale potrebbe essere il percorso più corretto per voi.

In generale però, dopo la prima visita osteopatica, in genere non si hanno grandi dolori. Secondo uno studio, soltanto il 2,5% dei pazienti sviluppa qualche fastidio, anche solo di brevissima durata. 

Può capitare, in rare occasioni, che alcuni pazienti lamentino un leggero aumento del dolore o nuovi fastidi in punti in cui non li avevano mai avuti, che se il proprio dolore si fosse spostato. Questo può accadere soprattutto a chi aveva dolore molto forte e acuto prima della seduta, o a individui che avevano dolore cronico da moltissimo tempo. 

Ma non vi preoccupate! Queste nuove sensazioni sono passeggere, durano da poche ore a non più di uno o due giorni, e sono un segnale che il corpo e l’organismo si stanno adeguando alla “nuova normalità”, condizione che gli è stata data dal trattamento osteopatico.

Nel caso del dolore molto acuto, per esempio, si richiede un cambiamento molto importante ai muscoli, che si rilassano nuovamente dopo essersi irrigiditi in maniera notevole. 

Nel dolore cronico, invece, potrebbe essere dovuto al fatto che la muscolatura, che rimane per anni in uno stato continuativo non ottimale, fatica ad accettare il suo nuovo stato.

Ricordatevi che questi fastidi colpiscono poche persone, e quando accadono non c’è nulla di cui preoccuparsi. Avvisate il vostro osteopata e lui sarà in grado di rassicurarvi e indicarvi la via migliore per risolvere il vostro problema.

É meglio una visita fisiatrica o una visita osteopatica? Quali sono le differenze?

Prima di decidere se per i propri bisogni è più indicato un trattamento osteopatico o una visita fisiatrica, è necessario comprendere cosa differenzia queste professioni. 

Innanzitutto il fisiatra è un medico che si occupa della riabilitazione funzionale del paziente, ovvero del recupero del movimento in seguito a traumi, patologie neurologiche o interventi chirurgici ortopedici. Il suo compito è quello di fare diagnosi e prescrivere la terapia più adeguata in seguito a questi eventi, indicando se avete bisogno di farmaci o del trattamento di un fisioterapista.

L’osteopatia invece rientra nelle professioni sanitarie e si occupa principalmente di prevenzione e gestione del dolore e di problematiche viscerali correlate alla postura. 

Il compito dell’osteopata è quello di assicurarsi che non ci sia una patologia non diagnosticata al paziente (nel caso in cui ci fosse, sarà sua premura inviarvi al medico specialista di riferimento), eseguire la propria diagnosi osteopatica di competenza e eseguire effettivamente il trattamento osteopatico o rimandare il paziente ad altri professionisti sanitari.

A quale dei due professionisti rivolgersi? 

Il modo migliore per prendersi cura di se stessi è rivolgersi ad entrambi i professionisti. La collaborazione tra professionisti infatti è ormai fondamentale e estremamente consigliata nella gestione dei dolori o in ottica preventiva.

Qualora non fosse possibile, potete scegliere secondo le indicazioni che vi sono state fornite, e verrete valutati e inquadrati da professionisti che vi sapranno eventualmente reindirizzare.

Conclusioni sulla visita osteopatica

La visita osteopatica è uno strumento molto utile, che ha l’obiettivo di indagare l’origine del dolore del paziente e impostare un programma di trattamento che favorisce il prima possibile la guarigione, eliminando ogni fattore che contribuisce al mantenimento e al ripresentarsi ciclico del dolore. 

I trattamenti osteopatici sono indicati per tutte le persone, di tutte le età, compresi adulti, neonati, donne in gravidanza, anziani. Per ogni persona viene utilizzata la modalità di trattamento più adatta.

A Fisio Salute i nostri osteopati sapranno darti maggiori informazioni, consigliarti e guidarti nel percorso più adeguato per le tue esigenze.

Bibliografia

Irene Saccani

Laureata nel 2013, ha lavorato come fisioterapista presso numerose strutture private in Lombardia. Negli ultimi 8 anni ha lavorato con patologie evolutive della colonna vertebrale come la scoliosi e dopo anni di esperienza e formazione ha deciso di far nascere questo progetto. Da dicembre 2021 è osteopata.

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